sabato 15 novembre 2008

Oppressione fiscale
Sotto assedio ed oppressi, i cittadini e le imprese atripaldesi ormai vivono nel mirino del “fisco” locale e purtroppo per l’ennesima volta a chiedere maggiori risorse finanziarie è la voce spazzatura.
Gia moltissime parole abbiamo speso per la questione rifiuti, che da qualche mese a questa parte, è sicuramente l’argomento che maggiormente polarizza l’attenzione dell’opinione pubblica.
Era preannunciato ed ecco presentarsi l’aumento del 20% sulla tarsu 2008, integrazione che è molto antipatica soprattutto alla luce di un servizio che, per quanto questa maggioranza comunale voglia sostenere il contrario, è visibilmente più scadente rispetto alla passata gestione.
Ma come se non bastasse, contemporaneamente all’integrazione, ecco piovere sulle teste degli atripaldesi le cartelle esattoriali di Equitalia, che va a chiedere tributi non versati per gli anni a partire dal 2005. Ebbene fermo restando che la lotta all’evasione è una priorità per Alleanza Nazionale, ci meraviglia e ci lascia perplessi il fatto che le cartelle giungano contemporaneamente all’incremento del 20%, proprio nel momento in cui le famiglie vivono un periodo di grossi aumenti in tutti i settori della spesa quotidiana; inoltre sto costatando(con tento di ricevute di pagamento effettuate) come ci siano un sacco di cartelle cosiddette “pazze” cioè richieste di pagamenti che sono stati da effettuati dalle persone destinatarie e che si vedono costretti a perdere ore di lavoro per recarsi presso gli sportelli comunali, per mostrare la ricevuta di pagamento. Se questo non è un assedio…..
Del resto in bilancio, alla voce recupero evasione, sono scritte cifre da capogiro, che per quanto sopra detto, si stanno gia riducendo. Ed ecco quella inconsistenza delle cifre di cui parlavamo in consiglio comunale.
Tutto questo bailamme in attesa dell’ulteriore aumento di circa il 50 % che gia si preannuncia per il 2009.
Ma la cosa più ridicola è che l’amministrazione di centrosinistra, vuol giustificare questi aumenti con gli aumenti per lo smaltimento dei rifiuti presso un CDR fuori provincia e con l’obbligatorietà di coprire il costo delle smaltimento rifiuti con l’intera TARSU. Ma allora se cosi fosse, ci dovrebbero essere aumenti del 70% (il 140% per i residenti nelle zone che prima godevano di un’agevolazione) in ogni comune della provincia. Eppure cosi non è. Ad esempio conosciamo situazioni di comuni in cui la tassa è ferma da anni, vedi Manocalzati o Cesinali, per non parlare di Mercato San Severino, dove è stata istituita la TIA (ossia la tariffa sui rifiuti, come prescriverebbe la legge) da diversi anni.
A questo punto la domanda sorge spontanea, vuoi vedere che questi aumenti sono dovuti al fatto che, quella quota di differenziata di circa il 40% si vantava ad Atripalda, era fasulla; e con lo stringersi dei controlli è emersa in tua la sua portata devastante.
Vallo a sapere ma ad Atripalda tutto è possibile.
Ed ecco la mia provocazione/suggerimento, nell’ultimo consiglio comunale è stata “riconosciuta” la spesa fuori bilancio di circa 67 mila euro per il conferimento dei rifiuti presso la ditta Ipinia recuperi di Atripalda, ma allora tale cifra non dovrebbe essere scorporata e sottratta da quanto dovuto all’ASA? Io credo di si, in quanto l’ASA per circa un mese non ha sostenuto spese per lo smaltimento. Al Sindaco la risposta.
Antonio Prezioso
Capogruppo Alleanza Nazionale verso il PDL
www.anatripalda.blogspot.com

Nessun commento: